L’INAIL ha pubblicato la relazione annuale, con l’analisi e i dati del 2024. Lo scorso anno sono stati denunciati 593.000 casi di infortunio sul lavoro, in aumento rispetto allo scorso anno per la componente degli studenti, pari a 78.000, mentre quelli dei lavoratori sono diminuiti dell’1%, passando da 519.000 a 515.000. I casi mortali sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023; il dato risulta in lieve calo tra i lavoratori (da 1.193 a 1.189), ma in aumento tra gli studenti (da 8 a 13). Per quanto riguarda la modalità di accadimento, nel 2024 si conferma la diminuzione degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro (da 412.533 a 413.517, -1,9%), mentre aumentano quelli in itinere, passati da 97.939 a 101.000, +3,1%. In casi mortali in occasione di lavoro sono diminuiti del 3,5% (da 918 a 886), mentre sono aumentati quelli in itinere, del 10,2%, da 275 a 303. Il rapporto contiene anche un confronto con l’Europa, utilizzando il tasso di incidenza infortunistica ogni 100.000 occupati, tenendo in considerazione i soli infortuni avvenuti in occasione di lavoro. Nel 2022, ultimo anno disponibile, nell’Unione Europea si sono registrati quasi 3 milioni di infortuni, e 3.286 infortuni mortali, in calo dell’1,8% rispetto al 2021. L’Italia presenta un tasso di infortuni mortali pari a 0,87 ogni 100 mila occupati, inferiore alla media europea (1,26) e ai valori di Francia (3,35) e Spagna (1,53), ma superiore a quello della Germania (0,61). Per gli infortuni non mortali l’Italia si conferma sotto la media europea (968 casi contro 1.342) e nettamente al di sotto di Francia, Spagna e Germania. Per quanto riguarda le malattie professionali, ne sono state denunciate oltre 88.000, il dato più alto dal 1976-1978. Le patologie muscolo-scheletriche restano le più frequenti, con prevalenza di disturbi dei tessuti molli (epicondiliti, lesioni alla spalla) e dorsopatie (ernie e degenerazioni dei dischi intervertebrali), seguono con 10.000 casi le malattie del sistema nervoso (in particolare sindrome del tunnel carpale) e, con oltre 5.000 denunce, quelle dell’orecchio (ipoacusie e sordità). I tumori (in particolare mesoteliomi della pleura per asbesto e tumori maligni degli organi intratoracici) superano i duemila casi, così come le malattie respiratorie |