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Lavori in quota e misure di sicurezza
(del 26 06 2024)

Nell’ambito dei lavori in quota devono essere sempre preferite le misure di prevenzione collettiva rispetto a quelle individuali.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, ha confermato la condanna del datore di lavoro per un infortunio mortale avvenuto in un cantiere per la rimozione della copertura in eternit, nel quale il lavoratore, pur provvisto di cintura di sicurezza ed in presenza di una linea vita, a causa della presenza di un moschettone a metà del cavo, lungo 20 metri, si sganciava per passare da una sezione all’altra, trovandosi così di fatto senza alcuna protezione, situazione resa inoltre più pericolosa dal fatto che sulla copertura era stata applicata un prodotto per l’incapsulamento delle fibre, rendendo difficoltoso distinguere le zone calpestabili da quelle non calpestabili.

In tal senso, in tema di sicurezza dei lavoratori che devono eseguire lavori in quota, il datore di lavoro è tenuto ad adottare misure di protezione collettiva in via prioritaria rispetto a misure di protezione individuale, in quanto le prime sono atte ad operare anche in caso di omesso utilizzo, da parte del lavoratore, del dispositivo individuale.



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