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DETTAGLIO NEWS

Ambiente lavorativo stressogeno
(del 22 11 2023)

In tema di stress, secondo la Corte di Cassazione, al di là della qualificazione come mobbing e straining, quello che conta è che il fatto commesso, anche isolatamente, sia un fatto illecito ex art. 2087 del Codice Civile, da cui sia derivata la violazione di interessi protetti del lavoratore al più elevato livello dell’ordinamento (la sua integrità psicofisica, la dignità, l’identità personale, la partecipazione alla vita sociale e politica).

La reiterazione, l’intensità del dolo o altre qualificazioni possono incidere sul quantum del risarcimento, ma nessuna offesa ad interessi protetti al massimo livello costituzionale può restare senza reazione e protezione rappresentata dal risarcimento del danno, a prescindere dal dolo o dalla colpa datoriale.

In particolare, lo straining rappresenta una forma attenuata di mobbing, in quanto priva della continuità delle vessazioni, ma sempre riconducibile all’articolo 2087, sicché se viene accertato lo straining e non il mobbing la domanda di risarcimento del danno deve essere comunque accolta.



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