Come noto, il consumo di alcool costituisce un importante fattore di rischio anche lavorativo, tanto che l’Organizzazione Internazionale del Lavoro e l’Organizzazione Mondiale della Sanità stimano che una percentuale compresa tra il 4 e il 20% degli infortuni sul lavoro abbia, tra le cause, il consumo di bevande alcoliche. In materia la normativa prevede, per alcune attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni, il divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche; inoltre, il Codice della Strada, stabilisce il divieto assoluto di guidare dopo aver assunto bevande alcoliche e sotto l’influenza di queste. In considerazione che i trasporti e le costruzioni costituiscono contesti lavorativi ad elevato rischio di infortuni alcol correlati, l’INAIL ha promosso un’indagine conoscitiva finalizzata all’acquisizione di informazioni relativamente alla percezione del rischio sulla tematica “alcol e lavoro”, anche al fine di contribuire all’identificazione di aspetti che possono necessitare di un’implementazione formativa per colmare eventuali lacune rispetto a conoscenze e comportamenti attesi, per un miglioramento continuo degli interventi di prevenzione, in un’ottica di tutela di salute globale. Dall’analisi è emerso che, negli ultimi 3 mesi, il consumo di bevande alcoliche durante l’orario di lavoro risulta dichiarato dal 6,3% del campione totale, interessando l’8,1% degli edili e il 3,3% dei trasportatori. Emerge inoltre che il poco meno del 10% degli intervistati edili non sa dell’esistenza di una norma che vieta l’assunzione e la somministrazione di alcolici e superalcolici in edilizia, e circa l’8% non conosce la norma relativa agli autisti. Anche sulla base di tali elementi, l’indagine conclude richiamando quanto raccomandato anche da ILO e OMS in merito alla necessità, a prescindere dalle verifiche sui lavoratori, di procedere con un’adeguata informazione e formazione degli stessi riguardo alle ripercussioni negative dell’assunzione di sostanze alcoliche sulla salute e sicurezza sul lavoro, al fine di rafforzare ed ottimizzare la consapevolezza del rischio, contribuendo così alla promozione del bene salute. | 
