L’INAIL ha pubblicato un documento con il quale richiama l’attenzione sulla pericolosità delle sostanze reprotossiche negli ambienti di lavoro. A fronte della preoccupazione sulle possibili conseguenze delle sostanze chimiche l’’Unione Europea ha ritenuto di aggiornare la direttiva 2004/37/CE sulla gestione delle sostanze cancerogene e mutagene in ambiente di lavoro, con inserimento anche delle sostanze reprotossiche. Le sostanze chimiche per cui sono state identificate caratteristiche legate alla tossicità riproduttiva sono circa 150 nell’Unione Europea, e sono presenti in numerosi cicli produttivi industriali, come nella produzione di vernici e lacche, adesivi e prodotti per la pulizia, industria della plastica e della gomma, oltre che in contesti non industriali, come in attività della cura della persona ed estetica, nel commercio per contatto con carta termica di scontrini e molto altro. Per quanto riguarda le misure di prevenzione, in ambiente lavorativo l’approccio più funzionale è quello della eliminazione o sostituzione per quanto possibile di queste sostanze dai cicli produttivi. Se ciò non è possibile, sarà necessario valutarne gli aspetti sanitari, al fine di identificare precocemente eventuali elementi che possano orientare ad una sempre più specifica tutela della salute dei lavoratori. |