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DETTAGLIO NEWS

Casi di COVID-19 al 30 giugno 2022
(del 27 07 2022)

Sono stati diffusi dall’INAIL i dati relativi al monitoraggio periodico relativo ai casi di infortunio derivante da infezione dal COVID 19 al 30 giugno 2022. Peraltro, al fine di dare maggiore significatività ai dati diffusi, gli stessi saranno diffusi con cadenza bimestrale.

Al 30 giugno sono stati denunciati 278.431 casi di infortunio Covid-19, con un aumento, rispetto al 30 aprile, di 17.681 casi.

Dall’inizio dell’epidemia, l’anno 2020, con 148.900 infezioni denunciate, raccoglie il 53,5% di tutti i casi denunciati, il 2021, con 48.537 rappresenta il 17,4% degli infortuni da COVID, mentre il 2022, con 80.994 casi denunciati nel primo semestre rappresenta, ad ora, il 29,1% di tutti quelli pervenuti da inizio pandemia.

Il settore della sanità ed assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili) registra il 63,3% delle denunce, seguito dall’amministrazione pubblica (ASL e amministrazioni regionali, provinciali e comunali) con l’8,5%, dal trasporto e magazzinaggio con il 7,8%, dal noleggio e servizi di supporto (servizi di vigilanza, di pulizia, call center) con il 4,1%, dal commercio all’ingrosso e al dettaglio con il 2,6%, dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione e dal settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti alimentari, alla lavorazione di prodotti farmaceutici, di metalli di macchinari e di pelli)) con il 2,2% ciascuno, dalle altre attività di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessere…) con l’1,2, dalle costruzioni con l’1,1%, dai servizi di informazione e comunicazione con lo 0,9% e dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) con lo 0,8%.

L’analisi per professione vede quella dei tecnici della salute risulta come più interessata, con il 37,6% delle denunce, gli operatori socio – sanitari con il 16,3%, i medici con il 9,4%, gli operatori socio assistenziali con il 5,6%, gli impiegati amministrativi con il 5,6%, il personale non qualificato nei servizi sanitari con il 4,4%.

Sono state inoltre state presentate 877 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale dall’inizio dell’epidemia, un quinto del totale dei decessi denunciati da gennaio 2020 e un’incidenza dello 0,5% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da COVID-19. Rispetto al periodo precedente i decessi sono 19 in più, do cui 5 avvenuti nel 2022, 10 nel 2021 e 4 nel 2020.



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