L’INAIL ha diffuso i dati relativi al monitoraggio periodico relativo ai casi di infortunio derivante da infezione dal COVID 19 al 28 febbraio 2022, registrando ulteriori 17.647 casi, un aumento dell’8,3%, con un totale di 229.037 casi e un’incidenza dell’1,8% rispetto al complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’ISS alla stessa data.

Il settore della sanità ed assistenza sociale (ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili) registra il 63,7% delle denunce, seguito dall’amministrazione pubblica (ASL e amministrazioni regionali, provinciali e comunali) con l’9,1%, dal trasporto e magazzinaggio con il 6,1, dal noleggio e servizi di supporto (servizi di vigilanza, di pulizia, call center) con il 4,3%, dal settore manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici, farmaceutici, stampa, industria alimentare) con il 2,9%, dal commercio all’ingrosso e al dettaglio con il 2,4%, dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione con il 2,2%, dalle altre attività di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessere…) con l’1,9% e dalle attività professionali scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale) entrambe con l’1,8%,

L’analisi per professione vede quella dei tecnici della salute risulta come più interessata, con il 37,5% delle denunce, gli operatori socio – sanitari con il 17,4%, i medici con il 8,8%, gli operatori socio assistenziali con il 6,4% e il personale non qualificato nei servizi sanitari con il 4,6%.

Alla data del 28 febbraio 2’22 sono state presentate 835 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, oltre un quarto del totale dei decessi denunciati da gennaio 2020 e un’incidenza dello 0,5% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da COVID-19.

Rispetto al mese precedente i decessi sono 12 in più, di cui 2 avvenuti a febbraio, 9 riferiti al 2021 e 2 al 2020.