Con un decreto legge è stato prorogato al 31 gennaio 2021 lo stato di emergenza derivante dall’epidemia da COVID-19.

Con il medesimo provvedimento viene data attuazione alla direttiva UE 2020/739, mediante modifica dell’allegato XLVI del D.Lgs. 81/2008, classificando il virus Sars-CoV-2 nel gruppo 3 (agenti biologici che possono causare malattie gravi in soggetti umani e costituire un serio rischio per i lavoratori; l’agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche).

Viene infine stabilita l’ultrattività del D.P.C.M. 7 settembre 2020, in attesa dell’adozione di un nuovo provvedimento, introducendo tuttavia l’obbligo di avere sempre con sé un dispositivo di protezione delle vie respiratorie, nonché dell’obbligo di indossarlo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.

Per quanto riguarda le attività produttive sono fatti i salvi i protocolli e le linee guida anti-contagio già previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali nonché delle linee guida per il consumo di alimenti e bevande, in continuità quindi con quanto fino ad ora predisposto dalle aziende in materia.