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Uso degli esoscheletri negli ambienti di lavoro
(del 23 09 2019)

Le malattie muscoloscheletriche legate alla movimentazione manuale dei carichi rappresentano, in Unione Europea, uno dei maggiori problemi legati all’attività lavorativa.

Da alcuni anni si stanno sperimentando esoscheletri, definiti come dispositivi indossabili che possono supportare il sistema muscoloscheletrico utilizzando diversi principi meccanici.

L’Agenzia Europea sulla sicurezza del lavoro ha recentemente pubblicato un documento sul tema, focalizzando la propria attenzione sugli aspetti legati alla sicurezza del lavoro.

In particolare, vi può essere un problema di affidabilità, e quindi il malfunzionamento può comportare lesioni fisiche; inoltre, sono ipotizzabili incrementi del rischio di ferite in caso di caduta o scivolamento, oltre a problemi di equilibrio, con un aggravamento delle conseguenze in caso di caduta.

In aggiunta, vengono citate le possibili collisioni tra esoscheletro ed attrezzature di lavoro ed ostacoli in genere. Vanno poi considerati anche gli aspetti relativi alla gestione delle emergenze, con la necessità di una rapida rimozione dell’esoscheletro da parte dell’operatore.

Passando ad analizzare gli aspetti relativi alla gestione della sicurezza, l’Agenzia Europea rammenta la necessità di applicare i principi della direttiva 89/391 (recepita nel nostro ordinamento inizialmente con il D.Lgs. 626/1994 ed ora con il D.Lgs. 81/2008), che prevede l’applicazione dei principi generali di tutela, che vedono la necessità di adottare in primo luogo misure tecniche, per esempio l’uso di mezzi meccanici o la riorganizzazione del posto di lavoro, quelle organizzative, come la riorganizzazione dei processi di lavoro e solo come ultima possibilità le misure personali per proteggere i lavoratori

Si tratta evidentemente di un tema di grande interesse, che deve essere valutato non solo nei suoi aspetti tecnologici e di produttività ma, soprattutto, avendo riguardo alle possibili conseguenze, anche psicologiche, sul lavoratore.



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